Vibration

Let Vibrate

 
 
Let Vibrate your Light
From the Crown to the Root
And around, around, around
Your Cloud.
Let Vibrate your Light
From the Root to the Crown
And into, into, into
Your Flux.
 
LASCIA  VIBRARE
Lascia Vibrare la tua Luce
Dalla Corona alla Radice
Ed intorno, intorno, intorno
Alla tua Nuvola
Lascia Vibrare la tua Luce
Dalla Radice alla Corona
E dentro, dentro, dentro
Il tuo Flusso.
IV
...ASCOLTA...
Dal Soffio Divino che anima la carne vivente,
si giunge alla propria Vibrazione Individuale,
costituita dalla fusione di due significati complementari
che oscilleranno con noi per tutta la vita:
il nome di battesimo (primo Verbo della nostra Matrix individuale)
e l'appellativo patronimico (nostra Matrix genealogica).
Famosa è l'antica espressione latina Nomen Omen,
secondo cui il significato del nome sarebbe in sé presagio destinale in colui che lo porta.
Ed in effetti tutto il potenziale di noi stessi nel corso della vita,
può essere metaforicamente osservato nel significato binario del nome che ci è stato dato,
una sorta di presagio simbolico sintetico della personalità in dotazione al concepimento,
grazie al patrimonio genetico ereditato da nostra Madre e nostro Padre,
in cui la terza combinazione che noi rappresentiamo,
dovrebbe poter contraddire il permanere invariato dei patrimoni di partenza,
ma il cui potenziale di trasformazione potrebbe pure non conclamarsi,
poichè per noi tutti è diventato sempre più difficile sapere davvero chi siamo
e quale sia lo scopo più alto del nostro passaggio sulla terra,
così impegnati come siamo a provvedere al nostro esclusivo sostentantamento primario,
invischiati nella continua paura di non sopravvivere...
ed in effetti, senza la scoperta, il riconoscimento e la cura solerte dei propri talenti,
nessuno è più in grado di iniziarsi ad una prospera autorealizzazione.
Ed è proprio su questo tranello piscofisico indotto
che si fonda l'illusione collettiva
circa il concetto di Crisi Economica Mondiale,
nonchè la disparità effettiva del potere economico di sostentamento
tra membri di una stessa famiglia, l'Umanità.
Ma la vibrazione del nome,
oltre ad emulare nell’Immaginario Collettivo
il senso conferitole da grandi personalità del passato,
quali santi, eroi o personaggi mitologici
-rivelandoci il potere dell'appellativo attraverso gesta di molteplice natura-
(così come trasferendo in noi il senso trasmesso al nome da avi familiari a noi prossimi)
é anche il risultato combinatorio di intrecci sonori
portatori di vibrazioni significanti di per sé.
Esistono matrici fonetiche ancestrali la cui radice abbiamo smarrito nel senso corrente,
ma che non per questo cessano di esercitare il proprio potere condizionante
sulle forme della Psiche, così come su quelle del Corpo,
sempre in accordo con quella verità consolidata dalla moderna Fisica Quantistica
che Ogni Cosa o Evento Esistente
nasce da un'ipotesi "sonora" (onda/particella)
quale vibrazione generatrice di diversi strati di realtà probabile o conclamata,
verità quantistica che sta definitivamente dissipando
ogni scetticismo positivista occidentale.
Ma scendendo definitivamente sul piano fisico,
se davvero Tutto l'Esistente é Vibrazione,
compresa la materia solida del nostro Corpo e la sua forma,
bisogna risalire alla causa di ciò che vibra.
Cosa muove la Vibrazione?
Il movente é sempre la Coscienza,
propulsa dal motore Pensiero, generato dal Sentimento vibrato dai Sensi;
ma la Coscienza, finché abita il Corpo,
si nutre delle impressioni che i sensi fisici captano e metabolizzano.
Tale metabolizzazione avviene in sfumature di diversa intensità,
rispetto al passaggio emotivo nella sfera subcosciente o cosciente del catalizzatore Corpo.
E qui allora dovremo chiederci quanto puliti e ricettivi siano i nostri sensi,
o se piuttosto il nostro sentire non sia continuamente annebbiato
da ogni sorta di destabilizzatore biochimico ed elettromagnetico,
(dai quali non è escluso il pesante bagaglio di paure
generate dalle innumerevoli gabbie mentali ereditate ed indotte)
oltre che dalla nostra protratta abitudine a non porci mai sostanziali domande in tal merito.
Nel processo di comprensione circa la natura della nostra Vibrazione Individuale,
il Movimento è di certo uno dei modi più efficaci per detossicare i tessuti e la mente
da tutto ciò che non possiamo eliminare o controllare,
per riuscire a conquistare una necessaria dose di equilibrio psicofisico.
Michael Miller, seguace e divulgatore del pensiero del grande atleta e insegnante J. Pilates,
ampliò i principi del Pilates, sostenendo che al termine di una serie precisa di movimenti,
studiati per arrivare in tutti i luoghi del nostro corpo,
- associati ad una respirazione consapevole
volta a consolidare un funzionale assetto posturale -
la nostra naturale “fluorescenza” energetica
si sarebbe trovata in perfetto allineamento vitale,
senza che il libero fluire dell'energia essenziale trovasse posti di blocco
in taluni punti nevralgici del nostro corpo,
irrigiditi o compromessi da eredità congenite, traumi, cattive posture e abitudini,
o dalla nostra prolungata incapacità
di utilizzare pienamente le facoltà dei nostri sensi.
Ma questa integrità luminosa,
quale vetta energetica da riconquistare nella nostra quotidianità,
non è solitamente lo scopo fondamentale del nostro Movimento,
che pur tentiamo più o meno tutti di praticare
tra un'interstizio e l'altro dei nostri frenetici palinsesti esistenziali.
Solitamente inseguiamo soltanto in superficie
quella “forma” fisica cui aneliamo
per riuscire ad amare noi stessi nella nostra immagine esteriore,
ma il cui mantenimento sarà labile ed incerto,
poiché mai corroborato da una profonda azione della Coscienza connessa al Movimento.
Ed il Movimento nel Sistema-Corpo,
così come il suo progressivo consolidamento nella materialità della forma fisica,
non è che lo specchio fedele di ogni Flusso di Coscienza.
Ma benchè sia così difficile focalizzare l'attenzione ed esprimere a parole tale Flusso,
che sempre più frenetico attraversa il nostro iper-sollecitato campo sensitivo,
c'è in ogni caso da fare i conti con una nuova e colossale Intelligenza Contemporanea.
Quella di una percezione psicofisica sincronica,
innescata da una giocoleria senza fine di migliaia di informazioni al secondo,
provenienti dalle più disparate fonti sensoriali, dai più disparati linguaggi.
Una straordinaria forma pluridimensionale di immaginazione estroflessa,
che attinge ad un bagaglio ossessivamente suggerito non più dall'interno,
ma da una convulsa esperienza esteriore,
poiché ogni mancata iniziazione misterica alle Leggi della Vita
ha reso oramai inaccessibili a ciascuno di noi le porte del Sistema-Corpo
quale Divino Tempio dell'Essere.
 
 Capita quindi di guardare con sospetto quanto ci attraversa e ci raggiunge
destabilizzando le nostre posture consolidate,
così che la tendenza è quella di bloccare od escludere
quel che di noi non conosciamo e ci spaventa,
che mette in crisi o che è considerato sconveniente
secondo troppe modalità di pregiudizio,
come un musicista che blocca le corde del proprio strumento per fermarne le vibrazioni
ogni volta che nuovi suoni confondono la sua “tonalità di impianto”.
Perchè invece non prendere a prestito
un suggerimento di condotta musicale
che l'espressione Lasciar Vibrare esprime in taluni casi,
quando nel passaggio da uno scenario armonico all'altro,
i suoni non vengono recisi,
ma si consente alla successione delle emotività sonore di scorrere in fluidità,
affinchè la Coscienza, coroner dell'Esperienza,
abbia sempre il tempo di scomporre e digerire
ciò che sistematicamente tratteniamo od evacuiamo senza aver metabolizzato,
fuggendo da un campo vibrazionale all'altro,
disconnettendo la comprensione delle reciproche continuità.
La Coscienza è un animale anomalo...
un colosso dalle titaniche potenzialità espansive,
ma che deve imparare a farsi onnivoro nel suo percorso di comprensione,
per contrastare la lentezza pachidermica
che un ingranaggio così complesso richiede
per essere attivato dall'Esperienza.
E' allora auspicabile accogliere la fluidità del nostro sentire
senza alcun pregiudizio o barriera.
Nessuna monocultura del sentimento,
del pensiero, della parola o dell'azione
sfamerà le necessità evolutive della Coscienza,
pur sempre rimanendo, tali necessità,
movente inconscio dei nostri impulsi,
al di là della nostra capacità di comprenderle.
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