Will

Elisa

 
 
To Elisa Nocita, Velvet Voice of Middle Earth
to ElisaV.

In a faraway Kingdom, there was a Princess
She was the only sister
Of eleven sons
Her story is told from age to age
She was full of courage
Who no one forgot
When the course was delivered
She a mission received
And a long time of silence
Was the price that she payed
But she worked every day
For her beloved comrades
Elisa, you have renunced to your words
In exchange you transform
Every swan to a son
So every night she returned to die
And the nettles were gifts
Which her dead loved ones gave
They thought she was
A cruel heartless witch
But to save every prince
His own holy tunic
She'd lovelingly stitch
Elisa, you have renunced to your words
In exchange you transform
Every swan to a son
Elisa, Elisa, Elisa
Willpower's Globe
Whose light could transform
Every swan to a song
ELISA
A Elisa Nocita, voce di velluto della Terra di Mezzo
a ElisaV.
In un Regno lontano c'era una Principessa
Era l'unica sorella
Di undici figli maschi
La sua storia è narrata di epoca in epoca
Fu così coraggiosa
Che nessuno la dimenticò
Quando la maledizione fu pronunciata
Ricevette una missione
Ed un lungo tempo di silenzio
Fu il prezzo che pagò
Ma lei lavorò ogni giorno
Per i suoi amati compagni
Elisa, Tu hai rinunciato alle tue parole
In cambio trasformi ogni cigno in figlio
Così ogni notte lei tornava a morire
E le ortiche erano i presenti
Che i suoi amati defunti donavano
Pensarono fosse una strega crudele e senza cuore
Ma per salvare ogni principe
Lei amorevolmente tesseva
La santa tunica di ognuno
Elisa, tu hai rinunciato alle tue parole
In cambio trasformi ogni cigno in figlio
Elisa, Elisa, Elisa
Sfera del Potere della Volontà
La cui luce potrà trasformare ogni cigno in canzone
IX
...DESIDERA...
Nel racconto de I Cigni Selvatici,
la figura di Elisa rappresenta un personaggio cruciale.
Il buon fine delle vicende narrate dipende esclusivamente da Lei.
Nel suo stile ormai consueto, secondo il quale le storie tramandate dalla tradizione
venivano contaminate e commiste a frammenti di altra provenienza,
ed alla stessa esperienza individuale dell'autore
- che attraverso la sua propria coscienza
espandeva e ampliava simbologie antiche
innestate in nuove invenzioni -
  Andersen è convinto che il suo pubblico
sarà in grado di leggere ben oltre la letteralità delle vicende narrate.
 
Nella sua storia, Elisa è l'unica erede consapevole di un dramma familiare
che lei sola potrà risolvere,
liberando così da un nodo atavico la sua intera stirpe.
L'incantesimo di Morgana (la divina Maga delle mutevoli acque dell'Inconscio) giuntole in sogno,
le impone di non potersi giustificare di fronte ad alcuno,
né di spiegare le motivazioni del suo comportamento,
pena il fallimento della propria missione che potrà rivelare solo a lavoro compiuto.
Pur nel momento in cui viene tacciata di stregoneria,
poiché sorpresa tra le tombe a cogliere le ortiche
con cui intesserà le tuniche che riscatteranno i fratelli
- ortiche simbolo di trasformazione del sacrificio dei propri antenati
in strumento di salvezza spirituale e genetica -
il rischio della morte imminente non fa vacillare la Volontà di Elisa,
capace di illuminare della Grazia della Fede la drammaticità del suo destino.
La scelta di identificare la protagonista della storia nella “dodicesima” figlia,
riprende poi un'altra simbologia fondamentale della storia dell'uomo,
quella legata al numero Dodici,
che rimanda al numero dei Meridiani Energetici,
delle paia di costole del corpo umano
quale telaio di ascesa e discesa dell'energia Kundalini nella colonna vertebrale
entro i due emisferi somatici speculari yin e yang all'interno del sistema-Corpo,
processo ascensionale dalle innumerevoli metafore letterarie mitiche e spirituali quali:
Cristo ed i Dodici Apostoli
le dodici tappe del cammino della Via Crucis
culminate nella Morte sulla Croce (12)
prima della Deposizione (13),
la Discesa al Sepolcro (14)
e la Resurrezione (15),
che individuano nelle manifestazioni essseriche del Cosmo
l'espediente narrativo metaforico per spiegare il Corpo e la sua Psiche,
sia nella più semplice visione popolare,
che negli intenti educativi delle grandi Scienze Spirituali del Corpo Sacro,
ovvero la Mitologia, le Religioni e l'Astrologia Classica.
Siamo tutti chiamati a compierci per assolvere,
attraverso i nostri talenti,
quella speciale ed unica missione
che salverà la nostra vita e la nostra famiglia
(che è pure l'Umanità intera),
missione scritta quando fummo concepiti,
e che solo noi potremo portare a termine,
una volta sciolta la paura dell'Ego sulla Croce del Giudizio del Mondo.
Ma nulla siamo senza l'intervento della nostra Volontà,
che attraverso il sacrificio e l'abnegata dedizione di un'incrollabile Fede interiore,
conduce il fuoco del Desiderio oltre ogni avversità,
sbaragliando le ombre che la paura di soccombere
sotto il peso del Giudizio del Mondo,
proiettano sulla nostra Verità.
Nella IX Carta corrispondente,
la Volontà, nostro Genio della Lampada,
reca tra le mani la durezza tagliente della Decisione
e la leggerezza rinfrancante della Fede.
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