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Credere in Te

 
 
 
 
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Quesito non contemplato
Quesito non contemplato
Quesito non contemplato
 
Credi in Te
Credi in Te
Credere in Te
Credi in Te
Credere in Te
 
Qui Dipartimento Divina Identità
Con chi ho l'onore di parlare?
 
Me Stessa...!
 
Congratulazioni, accertamento effettuato!
Lei eredita Cielo, Terra e tutto ciò che contiene,
Autocoscienza e Custodia chiavi in mano,
Riscossione prevista a partire da...
ORA!
 
 
TRUST IN YOU
The selectioned operator is occupied at the moment
Please wait, thank you
 
It is the operator number OneOneAnyOne,
How can I help You?
 
I'm calling on behalf of OneUniqueOne
He asks how could it be!
 
Not Contemplated Question
Not Contemplated Question
Not Contemplated Question
 
Trust in You
Trust in You
Trust in You
 
Congratulations!
Investigation carried out,
You obtain Sky, Earth and all in It contained!
Auto-Consciousness and Cure turnkey condition,
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NOW!
 
 
 V
 ...CREDI...
Il dramma di noi tutti uomini moderni occidentali,
è quello di non riuscire più a comprendere fino in fondo chi siamo veramente,
e quale sia il senso reale del nostro passaggio sulla Terra,
benchè molti non siano ancora in grado di porre in questi termini
la risoluzione del conflitto tra identità, paura, rabbia e sofferenza
che più o meno coscientemente si agita nell'animo di ognuno di noi.
Non tutti hanno la fortuna di aver chiaro sin dall'infanzia
cosa desiderano fare “da grandi”,
e pure per coloro che hanno compreso e deciso presto
di perseguire una strada precisa cui dedicare la propria vita,
le difficoltà, gli impedimenti, le insidie e le negazioni vissute nel mondo esteriore,
che non propizia affatto con cura,
amore e possibilità la realizzazione del Sè di ognuno,
sono sfide costanti della volizione,
che minano profondamente la sicurezza interiore
ed il buon esito dei propri sforzi.
Ciò che ci rende davvero felici, appagati e realizzati,
sembra allora divenire un miraggio
che come linea d'orizzonte continuamente si sposta dalla nostra portata,
in un deserto affollato di tentativi falliti per raggiungerlo.
La “crisi” adolescenziale che giunge nella vita di ciascuno,
precorrendo la necessaria iniziazione consapevole all'età adulta,
in cui ognuno dovrebbe poter realizzare
il dono della propria Bellezza presagita nell'Infanzia,
è un nodo dell'esistenza che l'uomo contemporaneo non riesce più a risolvere,
se non negando tale nodo in se stesso,
a dispetto di un continuo scontro della propria identità mancata,
con gli esiti frustrati delle sue aspettative esistenziali.
Il boom economico che ha investito l'Occidente Civilizzato,
con le sue false promesse di evoluzione,
comodità materiale ed abbondanza per “tutti”,
ha progressivamente esautorato l'Individuo
dal dedicarsi alla profonda comprensione di se stesso
ed al culto della propria ricchezza interiore,
a favore di un necessario ed incessante calcolo
legato alla sua sopravvivenza materiale,
per cui è diventato quasi impossibile
sviluppare una capacità autonoma di provvedere al proprio benessere e sostentamento
attraverso l'attuazione consapevole delle proprie risorse,
a beneficio di se stessi e della collettività.
Le scuole non riescono più ad operare alcuna reale maieutica esistenziale
nella psiche dei ragazzi,
poichè costrette a diventare null'altro che serve del sistema egemone,
fondato sulla competizione,
sulla produzione pressochè esclusiva di beni “materiali” su larga scala,
e sul profitto di mercato basato su “titoli” monetari sempre più virtuali;
le facoltà di Lettere e Filosofia e le Accademie di Belle Arti stanno chiudendo i battenti,
e nell'ambito delle necessità umanistiche dell'Individuo
- ormai considerate superflue ed “effimere”-
imperversa il pensiero “aziendale”,
per cui l'Arte, l'Amore, la Bellezza, il Benessere Spirituale e la Gioia di Vivere
sono solo ulteriori espedienti di profitto materiale,
soltanto etichette apparenti, incollate ad involucri vuoti.
Quindi, per il “bene” di tutti,
diviene quasi sempre necessario nel proprio percorso,
pur tentando di assecondare i propri desideri, le aspettative e le inclinazioni,
escludere tutto ciò che non avrà “sbocchi” nel mondo “produttivo”,
quel mondo egemone e dispotico considerato “vero”,
in cui la stragrande maggioranza di noi entra ogni mattina
non vedendo l'ora di uscirne.
C'è da chiedersi dunque su quale tipo di energia produttiva
possa reggersi l'esistenza individuale di ognuno di noi
e quella di un'intera collettività,
se la quasi totalità del tempo di vita di ciascuno,
è impiegato ad assolvere soltanto doveri
per i quali nessuna gioia o dedizione reale
sono forza motrice del proprio operato.
Che una società così strutturata sia destinata prima o poi a colare a picco,
è una realtà di per sé evidente anche ai bambini.
 
Il rischio che tutti corriamo è quindi quello di ridurci alla stregua di mercenari,
reggimenti di frustrati insicuri
che pur di sopravvivere ed essere accettati,
si accontentano di occupare anche solo uno strapuntino
sul treno baluginante della mondanità,
militando nel mondo degli omologhi da remissivi-aggressivi o da competitivi modello,
per servire fantomatiche aspettative “collettive”
che ipocritamente seducono le istanze più basse dell'Ego Individuale
e che, molto prima che poi, a detta della pubblicità,
ci premieranno, ripagandoci di tutti i nostri sacrifici.
 
A dimostrazione che la Coscienza dell'uomo moderno
sia arrivata a questi livelli di schiavitù,
ma anche di alta capacità di autoriflessione in tal senso,
vengono in mente films come The Matrix, The Island, Nemico Pubblico...
ma qui sconfineremmo davvero in un campo troppo vasto
per mantenere efficace quest'atto di Psicosintesi...
Ritornando al problema della nostra insicurezza interiore,
- problema che sarebbe da riformulare più appropriatamente
come la “paura di morire della nostra unicità interiore” -
ciò che allora dovremmo imparare a dispetto di un mondo esteriore
che non è in grado di fornirci buoni e risolutivi esempi in tal senso,
è quello di amare e propiziare noi stessi
nonostante continui feed-backs negativi od ingiusti,
correndo anche il rischio di vivere condizioni scomode
rispetto al giudizio degli altri,
ascoltandoci, prendendoci cura di noi stessi e delle nostre istanze più profonde.
Del resto, potrebbe pure dirlo una nuova visione
dell'etimologia stessa della parola sicurezza,
passando da “Sè Cura” - prendersi cura di Sè,
per arrivare a sentirci “Sine Cura” - senza preoccupazione,
consapevoli di essere tutti frammenti completi ed irripetibili di Luce Divina
destinati alla Felicità e all'Abbondanza,
poichè portatori di un dono esclusivo per il Pianeta,
dono sul quale ogni Individualità e la stessa Terra si sorreggono,
dono che nessuno potrà mai toglierci o rubarci
a parte noi stessi,
la paura irrazionale della nostra mente razionale,
e l'incoscienza della nostra incuria.
Tuttavia siamo ripetutamente costretti, nella visione individuale,
a riconoscerci in una parte soltanto della totalità duale di noi stessi,
condannando in noi, secondo ciclicità precise ed alterne vicende,
quel che ci impedisce di sentirci accettati, in comunione con gli altri
e con coloro che amiamo.
La tendenza ad epurare quel che di noi é sconveniente agli occhi degli altri,
diventa allora una doppia lama con cui noi reprimiamo la nostra spontaneità, 
sviluppando la necessità speculare di inibirla e condannarla negli altri,
attraverso mezzi di condotta più o meno subdoli
che la rigida e lateralizzata politica esistenziale
cui siamo tutti sottoposti,
ci serve ogni giorno
sottoforma di molteplici strategie di controllo subìto od inflitto.
Per comprendere meglio il concetto di Dualità della Totalità Individuale,
rimando alla lettura dell'atto VI, Pole Reversal.
Ma nella benedetta Terra di Mezzo,
nel posto che per lungo tempo fu chiamato "l'Ombelico del Mondo",
esiste un tempio in cui si trova una delle migliori chiavi di lettura
che l'umano intelletto ha saputo concepire circa se stesso.
Il Tempio é quello di Delfi,
dedicato al culto oracolare del Dio Apollo, il Sole.
Tra le iscrizioni millenarie in esso contenute
e passate alla Storia,
se ne trovano due particolarmente significative:
e
Nulla di Troppo

Che siano lette come Esortazioni, o più profondamente come Constatazioni esistenziali,
esse rivelano in ogni caso la necessità di una condotta imprescindibile cui l'essere umano,
per realizzare se stesso,
deve poter giungere attraverso pratiche quotidiane di Consapevolezza
nel Corpo e nell'Anima.
Tale campo di indagine verrà ampliato
nell'atto VII, Ingenia - The Sacred Body.


 
 
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