Sacredness

Ingenia - the Sacred Body

 
 

There's no dress belonging to my Fate
Except the Living Flesh that makes up Me
All dwellings of this world are less enduring than the Flesh and yes,
More elusive and fragile than my Fertile Breath.
And thus I have no choice but to tend its leaking walls,
Cleaning and consoling my still fluctuating moods,
So that Joy, Dreams and Sorrows pass, leaving no more tracks
The tumults of the Heart will be music for all Shades
The windows of my Eyes shining brilliant, mirror-bright
And when Evening falls, the Amygdaline Candle lights my slumbers
In the White Way of Dreamers.
Even if the alien blows may not be named or numbered
I will fortify the door of Light-House chamber
A love nest for my defenceless Sonar-Finder
On rainy days projecting rays of Sun remained
Gathered in the Seventh Heaven by a Crown of Violets.
On the Sixth a hidden open window, the purest of the three
An actor's magic lantern on a watching world agreed.
And if my legs require a rest, I'll raise my game
I’m not afraid of walking with my Brain.
There is no better place to love than this
Perhaps all this devotion, will not suffice
Yet it is my one true home
From my Dawing to my Night.
INGENIA -IL CORPO SACRO

 Non c'è abito che più appartiene alla mia Sorte
Se non il Corpo che prodigo mi veste
Tutte le abitazioni in questo mondo
Sono più effimere del Corpo
Più evanescenti e fragili del mio Alito Fecondo.
E allora non mi resta che curare le sue pareti gocciolanti,
Mondando e consolando i miei umori fluttuanti,
Così che Gioia, Sogni e Dolore passino senza lasciare solchi.
I tumulti del Cuore saranno musica per ogni Colore,
Le finestre dei miei occhi sempre lustre come specchi,
E quando cala la sera, la Candela Amigdalina illumina i miei sonni
Nella bianca via dei Sognatori.
Benchè i colpi estranei non potranno essere detti nè contati,
Blinderò il Faro-Torre di Vedetta,
nido d'amore per il mio indifeso Sonar-Esploratore.
Nei giorni di pioggia proietterò i raggi di Sole rimasti,
Conservati nel Settimo Cielo, da una corona di viole.
Nel Sesto, una nascosta finestra spalancata,
Delle tre la più immacolata,
Lanterna Magica d'Attore su di un mondo spettatore.
E se le mie gambe avran bisogno di una sosta,
Alzerò la posta, non mi spaventa camminare con la testa.
Non esiste miglior luogo da amare più di questo
Forse non basterà tutta questa devozione
Tuttavia è questa la mia vera abitazione,
Da che sono sorta, fino a che tramonterò.
VII
...VENERA...
Ciò che é stato scritto fino all’atto VI,
è solo una porzione di tutto quello che invece é di già contenuto nel VII.
In questa carta è racchiuso il TuttUno della Genesi del Cosmo
di cui il Corpo Umano é perfetta scintilla in miniatura.
Ma prima di addentrarci nella natura della sua composizione,
occorre fare una doverosa premessa.
Ogni cosa che esiste nella purezza della sua forma originaria
(bellezza assoluta che osserviamo con stupore e meraviglia
nell’infinita varietà di Perfezione di cui la Natura è capace)
é concepita dall'Amore,
una forza desiderante e creativa che emana da ogni essere senziente,
quale propellente indispensabile alla materializzazione
più o meno duratura delle forme fisiche,
quella potenza creatrice di unione conservativa e moltiplicativa tra le forze in natura
che la moderna fisica quantistica ha definito forza nucleare debole.
Tornando all'ormai noto concetto relativo alla dualità della nostra matrice bioenergetica,
la forza di cui si sta parlando é la risultanza di interazione
tra la forza elettrica yang,
quella del segno +,
e la forza elettrica yin,
quella del segno -.
Ora torniamo al concetto dei campi energetici a forma di mela,
i famosi vortici toroidali che incarnerebbero la fisicità spettrale dell’uomo
così come di ogni cosa vivente sulla Terra e nel Cosmo intero.
Un campo privo di forza elettrica di segno meno,
ovvero con un magnetismo deprivato della sua carica negativa,
(nel senso che la sua carica non viene attivata,
non confondiamoci rispetto al fatto che l'elettricità negativa è e rimane energia passiva,
nel suo senso qualitativo di energia spazialmente aperta,
accogliente, attraente, moltiplicativa e non aggressiva)
non è in grado di creare flussi vitali continui senza sforzo,
ma circoli energetici forzati e viziosi
che richiedono l’attivazione incessante ed unilaterale
di una forza agente aggressiva, positiva ed individualizzata
per reggere la propria funzionalità produttiva.
La famosa fissione nucleare si basa proprio su questo principio separativo
di altissimo dispendio energetico
e con residuati altissimi di scorie energetiche nocive.
Ovvero la produttività energetica è ottenuta operando un bombardamento unilaterale
ad opera di neutroni dalla carica elettrica nulla,
a seguito del quale il nucleo atomico di un elemento decade separandosi da parti di sé,
generando in tal modo reazioni a catena
atte a recuperare la compensazione energetica della propria stessa massa impoverita,
attraverso manifestazioni analoghe innescate presso le cellule atomiche circostanti.
L’ “utopia” della fusione nucleare,
è basata invece su di un principio diametralmente opposto,
principio secondo il quale due nuclei di un elemento a basso numero atomico
si uniscono per formare un nucleo di numero atomico superiore,
ovvero decidono di creare un legame di coesione tra le reciproche forze,
piuttosto che sviluppare energia propulsiva attraverso la disintegrazione reciproca.
E’ questo il potentissimo processo di produzione energetica senza soluzione di continuità
utilizzato dal Sole e dalle stelle,
per il quale però è necessaria una temperatura elevatissima,
un calore generato da un Amore Elettrodebole strabiliante,
forza la cui natura noi non riusciamo ancora ad immaginare
se non attraverso il bisogno di affermarla
ed al contempo smentirla al di fuori della nostra Coscienza,
attivando, in ogni ambito dell'esistenza, continue cooperazioni tradite
da piccoli e grandi scontri individualistici tra gli uni e gli altri,
fino ad arrivare alla folle provocazione artificiale di una Bomba H,
mezzo con cui a ben pensare un solo uomo pigerà un bottone
e affermerà la superiorità della propria forza intellettiva positivista,
decidendo per la morte di tutti e di se medesimo nello stesso istante.
Ma tornando alla Divinità Corpo ed alla sua composizione,
la prima cosa che ogni individuo dovrebbe scoprire di se stesso
è la consapevolezza di essere il frutto sacro e vivente
generato ad immagine e somiglianza del Divino Corpo Cosmico di Madre Natura,
la partoriente che incarna tutto l’Esistente.
Tutto ciò che esiste in Natura
è chimicamente costituito dai quattro elementi fondamentali
individuati in Fuoco/Acqua/Terra/Aria,
più un quinto elemento vivificante chiamato in molti modi:
Le innumerevoli variazioni combinatorie dei quattro elementi,
più la diversa percentuale di energia vivificante data dal Prana,
generano la varietà dell’esistente in tutte le sue forme.
Ognuno di noi per conoscere se stesso e conquistare la padronanza di un certo equilibrio,
dovrà quindi imparare a percepire il proprio corpo,
-così come il proprio carattere psichico-
quale frutto combinatorio di un preciso pentagramma esoterico.
Vorrei ora operare due parallelismi che ci riportano al concetto di suono/vibrazione,
ricordando che secondo le teorie scientifiche più recenti tutto,
ma proprio TUTTO ciò che esiste,
è suono che vibra per cromatismi “in via di solidificazione”.
Ognuno di noi sa sin da bambino
che i colori fondamentali sono tre: Blu, Rosso e Giallo.
E anche se abbiamo imparato verità estremamente concettuali
tipo quella che in realtà i colori non esistono affatto,
ma sono solo il frutto della modalità in cui l’occhio
traduce in immagine la vibrazione di una certa frequenza,
non possiamo prescindere dalla verità più vera di tutte:
i sensi ci proiettano in un mondo di suoni, odori, sapori, forme ed immagini che esistono eccome,
anche se per il linguaggio scientifico sono solo simulacro di numeri e frequenze.
La fisica quantistica per esempio ha evidenziato
che le riprese spettrografiche del nostro pianeta fatte dallo spazio,
rivelano che la palla ben definita che noi tutti conosciamo come Pianeta Terra,
è in realtà una massa fluida di colori brillanti in movimento,
le cui sfumature e combinazioni si ottengono dalla mescolanza dei colori primari sopracitati,
più il bianco quale summa di tutti i colori compresi nella gamma vibrazionale della Luce,
 emanata dal suo nucleo terrestre Aurora e dal suo satellite Luna,
così come dal Sole e dalla sua Luna Cruithne.
Nell'immagine appena linkata in "riprese spettrografiche",
possiamo subito evincere la sovrapposizione cromatica stratificata
delle ere della coscienza terrestre,
dal suo nucleo alla superficie,
che corrispondono alle ere evolutive della coscienza nel corpo umano.
Vedremo tra poco la natura di questo curriculum cromatico verticale,
secondo la seguente scala di colori:
Rosso/Arancione/Giallo/Verde/BluCeleste/Indaco/Viola.
Ritornando ora ai quattro elementi,
e volendo assegnare un colore per ogni natura elementale,
vorrei dare un mio significato ad un'immagine:
attorno all’elemento duttile centrale contenuto in tutte le cose che è l’Acqua BluCeleste,
girano il Fuoco Rosso, l’Aria Luce Gialla, ed infine la Terra Verde,
un colore freddo secondario dato dalla mescolanza di Blu e Giallo.
Ho appena descritto la girandola di Google Chrome
in cui attorno ad un nucleo Blu
(l’elemento Acqua dimostra infatti la sua acquiescenza verso tutti gli altri, generando,
grazie alla sua presenza costante in percentuale variabile presso tutte le cose,
la natura cromatica degli altri tre elementi)
girano il Rosso, il Giallo ed il Verde.
La scelta dei creatori del logo tra i più famosi al mondo fu la seguente:
per il motore di ricerca propulso verso la conoscenza omnicomprensiva,
era necessario un marchio che contenesse tutti e tre i colori fondamentali più il verde,
da loro inteso come il primo colore secondario
che dicesse metaforicamente che Google non segue le regole dell'egemonìa corrente,
una metafora che ben si addice alla natura eclettica dell’elemento Terra,
quell’elemento che in realtà non è altro che la somma degli altri tre in quantità variabili,
più la vivificazione data dall’imponderabile quinto elemento Akasha
che sancisce la bio-molteplicità della sua fertilità.
Ora applichiamo questa visione in astratto,
trasferendola sulla vibrazione spettrografica del corpo umano.
Pare che il nostro corpo si costituisca di diversi centri di produzione,
propagazione e ricezione energetica,
centri che le discipline olistiche orientali hanno definito chakra, ovvero dischi rotanti.
 
Ogni ruota energetica identifica un centro monocromatico,
presidio di funzionalità differenti all’interno del Sistema-Corpo.
Il primo chakra detto della Radice o Centro della Sicurezza,
situato nella zona pelvica tra l’ano ed i genitali,
emana il colore Rosso,
il secondo detto Sacrale o Centro delle Emozioni, situato sotto l’ombelico,
emana la prima sfumatura combinatoria tra primo e terzo Chakra, ovvero l’Arancione,
ed infatti il terzo Chakra detto dell’Ombelico o del Potere Personale,
situato nella zona respiratoria tra l’ombelico e lo sterno, emana il colore Giallo.
Il quarto, il Chakra del Cuore, emana il colore Verde,
combinazione tra terzo (Giallo) e quinto chakra (BluCeleste);
il quinto, il Chakra della Gola o dell’Abbondanza Creativa, il BluCeleste;
il sesto, quello del Terzo Occhio sopra i seni nasali, l’Indaco,
colore dato dalla combinazione tra la quinta vibrazione BluCeleste,
e quello della settima Viola, il settimo chakra detto della Corona.
In presenza di completa armonizzazione tra i sette chakra del corpo umano,
sopra la Corona vibrerebbe l’Ottava Bianca,
punto di raccolta e compendio energetico
di tutti e sette i colori compresi nello spettro della Luce.
Credo che pure la teoria dell’Armonia Classica funzioni così,
quell’Armonia che, aldilà delle regole razionali che la codificano,
vibra a livello intuitivo nella Terra del Cuore di ogni Essere Umano,
secondo la seguente modalità di attrazione armonica
legata al concetto di triade nell’Armonia Tonale:
Primo grado/Tonica: Rosso – Chakra della Radice,
Terzo grado/Modale: Giallo – Chakra del Potere Personale,
Quinto grado/Dominante: Blu – Chakra della Gola o dell’Abbondanza Creativa;
i tre colori fondamentali individuano quindi i poli gerarchici
all’interno della sequenza sclalare cromatica delle sette note
i cui gradini intermedi sono così individuati:
Secondo grado/Sopratonica: Arancione – Chakra Sacrale o Centro delle Emozioni
(sfumatura cromatica data dall’unione armonica di I grado/Rosso e III grado/Giallo);
Quarto grado/Sottodominante: Verde – Chakra del Cuore
(sfumatura cromatica data dall’unione armonica tra III grado/Giallo e V grado/Blu);
Sesto grado/Sopradominante: Indaco – Chakra del Terzo Occhio
(sfumatura cromatica data dall’unione armonica tra V grado/Blu e VII grado/Viola);
Settimo grado/Sensibile: Viola – Chakra della Corona
(ultima sfumatura cromatica
data dall’unione armonica degli estremi Rosso e Blu della Triade musicale,
che potremmo definire Pentacolo della Musica Tonale, così come del Corpo Umano,
in virtù delle cinque note in essa contenute);
Ottavo grado/Nuova Tonica: Bianco – Chakra Transpersonale dell’ Ottava Bianca o dell'Aura
(vibrazione cromatica di compendio e raccolta di tutti e sette i colori dello Spettro della Luce).
La teoria degli armonici è quindi un concetto che l’uomo ha scoperto
ed individuato come principio fuori di sé,
ma che altro non è che un derivato esperenziale inconscio
dato dalle leggi vibrazionali della nostra “corda” vertebrale,
e che determina la necessaria consapevolezza
circa il fatto che l’armonia delle sfere celesti
da cui tutto l’esistente nelle sue forme pure è stato creato
si basa sul principio della consonanza simultanea di più livelli di frequenza
che agiscono in collaborazione tra loro senza contrasti.
Questo è un concetto implicito in Natura,
tutto è istintivamente programmato per funzionare secondo tale principio.
Ma la complessità del cervello umano ha reso l’uomo l’unico essere,
tra tutte le creature, capace di immaginare, scegliere, progettare e creare
ben aldilà del proprio patrimonio istintuale,
patrimonio che tende ad abbandonare presto la coscienza vigile dell’uomo razionale,
specialmente di quello occidentale.
Una gran cosa senza dubbio il libero arbitrio della scelta razionale,
ma non quando l’essere umano misconosce le leggi dei cinque elementi
ed il modo in cui agiscono sul Bios,
in questo caso il libero arbitrio è talmente arbitrario da scaraventarci all'Inferno,
laddove in effetti tutti permaniamo fino ad irrimediabilmente invecchiare ed ammalarci,
ben impacchettati nei paraocchi esponenziali dell'intelletto produttivo,
illusoriamente protetti da un corredo infinito di supporti farmacologici,
da protesi e pezzi di ricambio escogitati per ogni eventualità,
da protocolli costosissimi di sterili ricerche laboratoriali…
Se è veramente questa la direzione
che la scienza del cervello pensante dell’essere umano intende perseguire,
allora l’umanità rischia davvero l’estinzione.
L’unica risorsa che ci resta in un mondo egemone
che non ha più niente di vero da insegnarci sul senso della Vita
è riconnettersi al proprio Corpo e alle Leggi Naturali che lo incarnano,
è riconnettersi all'essenza divina che ci ha generato,
ovvero all'Amore Cosmico.
Nella carta numero sette,
una donna farfalla con un cuore immenso tra le gambe
raffigura l'amore incondizionato di Madre Natura verso tutte le cose
e la pacificazione sensuale con la fisicità della vita umana e dell'intero Creato
conservando con caparbietà l'indole irriducibile di un'eterna fanciulla;
ho voluto che il suo volto ricordasse quello di Björk,
una popstar dall'inusuale carica vitale e portatrice di una sensibilità sentimentale unica
- tanto da spendersi moltissimo anche in ambito sociale -
 il cui messaggio artistico ed esistenziale è in assoluta controtendenza
rispetto alla condotta pop-rock degli ultimi cinquant'anni,
che come strumento di contestazione e di ribellione allo Status Quo
ha inneggiato alla liberazione del Corpo attraverso la sua autodistruzione:
sono solo alcuni dei nomi di splendidi artisti
immortalati nell'arte da dipendenze molteplici e da morte prematura.
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