Imenoi

 

 

 

 
Ad Alejandro Jodorowsky,
alla sua Danza Reale che è la Nostra
Accadde un giorno ad un uomo, di rivedere tutta la sua vita e di morire.
Poi, in un tempo che secoli od istanti nessuno può chiamare,
Colui che si credeva morto, si ritrovò senza memoria nel profondo delle acque;
Chi lo raccolse benedisse un bimbo venuto da Nihil, acclamando l'Humus Novus.
Altrove, un uomo in balìa di un osteggiato destino, dai piedi gonfi dal tanto camminare,
Giunse in fin di vita, alle pendici di quel monte che citaredo canta a Venere;
Non scoprendo il suo perchè, morì bambino, e fu affidato, nuovamente, ad altro nome.
Ma un destino non compiuto premeva alle porte di quel luogo temporaneo,
Finchè un giorno, un dubbio si insinuò e, di nuovo, giunse l'ora di partire.
Si ritrovò ben presto dinanzi a un mare Rosso, ma non seppe attraversarlo da se stesso,
Preferito fu l'affido ad un oracolo sapiente, e l'interprete s'incamminò.
Prima carta: L'Assassinio
Seconda: La Vittoria sull' Arcano
Terza: Lo Sposalizio
Quarta: La Rivelazione
Quinta: La Sciagura
Ma la disgrazia fu vagliata da occhi senza luce,
Perchè quel che non si vide fu che l'incesto era già stato
sin nella costola di Adamo,
Il salvato dalle acque ben sapeva e le ruppe, condottiero, passandovi attraverso.
Si tenga bene a mente dice il mito:
Tutti i presenti sono in balìa senza peccato di uno Ius Esponendi,
Gira l'Immortalità sulla spiralica ruota dell'affido,
Torniamo tutti al medesimo mosaico:
Alle Madri, ai Padri, ai Figli, ai Fratelli, agli Sposi e agli Amanti
Il cui casto gioco fu lo scambio delle parti.
Ci si crede frutto di singoli esponenti, ma non c'è verso per l'esposto di esporre un solo nome,
Ai nominati fu così data la confezione,
Ma i presenti contenuti,
Non faranno che tornare
Tra le braccia innumerevoli
Di ogni albero dell'uomo.
Imeneo condusse a nozze i primi due
Per tutti gli altri ecco Era, e del Pavone i mille occhi.
D'ora innanzi, affinchè evolva la partita
Il ventaglio della ruota
Dando luce a mille occhi
Giochi casto le sue carte.
  
IMENOI
   to Alejandro Jodorowsky
to his Re(g)al Dance, that's the Ours
One day it befell a man, to see his life flash before his eyes, and then to die.
After this, in a time which no one could defined as centuries or moments,
he who thought he was dead,
Found himself without a past, in the depths of the waters.
The being who picked him up, blessed a child from “Nihil”, proclaming the “Humus Novus”.
Elsewhere, a man in the throes of a tormented destiny, his feet swollen from endless walking,
With death approaching, arrived at the slopes of a mountain,
The mountain which citharist sings to Venus.
Unable to discern his reason way, he died a child, and was entrusted once again to another name.
Yet, an unfulfilled destiny pressed against the doors of that temporary place,
Untill one day a doubt was born, and once again it was time to depart.
Soon he found himself in front of a Red sea; but could not cross it alone,
He prefered to trust himself to a wise oracle,
And the interpreter was on his way.
First card: Murder
The Second: Victory over the Archane
The Third: The Wedding Feast
The Fourth: Revelation
The Fifth: Tragedy
But disaster was scrutinised by lightless eyes,
'cause that what could not be seen was that incest was a part of Adam rib,
The one saved from the waters knew it well,
And broke them as a leader, went through them.
Do not forget the Myth proclaims:
Every Present is in the sinless flux of a Ius Esponendi;
Immortality spirals round the wheel of entrustment,
We all come back to the same Mosaic,
To the Mothers, to the Fathers, to the Children,
To the Brothers and Sisters and to the Lovers,
Whoose chaste game was exchanging all the roles.
We believe ourselves to be the fruct of individuals,
But there's no way that the foundling can put forth a single name,
To those who have a name, it was wrapped like this,
But the Present contained, will do nothing but come back
To the countless arms of every human tree.
Imeneo walked the first couple down the aisle,
For every other one here is Hera,
And the thousand eyes of the Peacock.
From now on, for the game to evolve
The fan that is the wheel, giving light to a thousand eyes,
Shall play his cards chastely.
 III
...SCOPRI...
 L'Esistenza è un filo ciclico in attesa di dipanarsi, avviluppato alla nostra colonna.
Tale ciclo è la spirale che percorre la nostra singola vita
e la genealogia del corpo familiare di cui siamo apice.
Tutto torna della vita di chi Fu, attraverso la vita di chi E' e di chi Sarà.
La sfida è immensa, la vulnerabilità assoluta.
Ma la voce di Psiche e del suo riflesso che è il Mondo,
parla a chiunque secondo linguaggi che sono sempre alla portata di ciascuno.
Ci sono messaggi che si ripetono in noi sin dalla nascita,
la cui intelligibilità è subordinata al grado di espansione che l'Esperienza
imprime alla nostra Coscienza nel corso delle età evolutive.
Sono quelle latenze karmiche ereditate dai nostri genitori,
e dai genitori dei genitori a ritroso fino all'alba della genealogia collettiva,
che attendono realizzazione o scioglimento.
Ogni ceppo genetico eredita prove e scenari
che attraggono in un medesimo iter ciclico i suoi discendenti,
secondo trasformazioni caleidoscopiche determinate dai diversi “ingredienti” materiali,
sociali e psichici che ogni epoca è in grado di puntare sul tavolo da gioco di ciascuna esistenza.
Ogni Individuo è allora il condottiero nel proprio sangue di un intero popolo prima di lui,
in attesa di salvezza.
Il mitologema che questo breve racconto propone,
mette a confronto, ibridandole,
le vicende metastoriche di Mose' e di Edipo,
imperiture figure mitiche dell'immaginario spirituale dell'Umanità.
Espone la teoria della Trasmigrazione delle Anime,
intesa come compendio genetico delle esperienze di coloro che precedono
e dei presagi dell'esperienza di coloro che seguiranno.
Il miracolo della rottura delle rosse acque della stirpe
annuncia la nascita di un condottiero consapevole,
che sarà artefice dello spezzarsi di un ciclo,
conquistandosi il diritto di elevazione ad un livello superiore della spirale esistenziale.
La fuga di Edipo dalle previsioni dell'Oracolo, che è il suo stesso Inconscio,
lo espone invece inconsapevolmente all'esatta ripercorrenza degli eventi temuti...
egli fugge da se stesso, eppure, tutto doveva essere vissuto,
affinchè la Coscienza Individuale potesse focalizzare la verità posta ad egida di quell'esistenza.
La Rivelazione porta allora a riconsiderare la natura della Sciagura.
L'Insoluto che esaspera se stesso nella coazione dell'Esperienza,
è l'enigma che fa parte del compito evolutivo di ogni creatura umana.
Dal proprio ciclo non si sfugge, poiché quella è la via da percorrere.
Lungo il percorso, secondo modalità che si ripetono a livelli sempre più complessi,
poiché summa di informazioni genetiche in crescita esponenziale,
ogni incontro sarà già avvenuto, ogni esito già vissuto,
rappresentando le diverse stazioni in cui le molteplici forme dell'esperienza
innescata tra simili nello Spazio e nel Tempo,
attivano “omeopaticamente” i processi di avanzamento della Coscienza,
dandoci così ad ogni ciclo
la possibilità di cambiare il nostro passato e quello dei nostri antenati,
trasformando il concetto di Tempo da presunta entità diacronica lineare,
in entità sincronica circolare.
Se sapremo accettare con gratitudine ogni angolazione dell'Umana Visione
attraverso i mille occhi della Coscienza Individuale
che si manifesta in noi come nell'altro,
se sapremo riconoscerla come parte integrante di noi stessi in quanto Umanità,
ogni cifra della sequenza numerica
che sottende la benefica propagazione dell'informazione genetica
avrà la possibilità di trovare un proprio posto,
nella Divina Sezione Aurea del Tutto che ciascuno di noi incarna.